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Tumore della pelle: parlarne è già prevenzione
La pelle è il più grande organo del corpo umano, svolgendo un ruolo cruciale nella protezione dai danni esterni. I melanomi, una forma di cancro della pelle, originano dalle cellule pigmentate della cute, i melanociti. La prevenzione, attraverso l’uso di protezione solare e l’autoesame regolare della pelle, è essenziale per rilevare precocemente eventuali segni sospetti e garantire un trattamento tempestivo.
Il dottor Andrea Lisa, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, ha condiviso la sua vasta esperienza nel campo della chirurgia oncologica cutanea. Con una formazione specializzata a Milano e diverse esperienze lavorative in rinomate strutture mediche, il dottor Lisa si è dedicato in particolare alla chirurgia oncologica mammaria e cutanea.
Melanomi: melanocitari o non?
«La cute, come sappiamo, è l’organo più esteso del corpo umano e per questo anche i tumori della pelle sono i più frequenti, sia nell’uomo che nella donna», precisa il medico.
Quando si parla di tumori della pelle è bene fare delle distinzioni. Sulla diagnosi dei tumori cutanei, il dottor Lisa ha delineato le differenze tra melanocitari e non-melanocitari, sottolineando la necessità di monitorare i cambiamenti dei nei e di prestare attenzione a sintomi come la “non guarigione di ulcere cutanee”.
«Il principale fattore di rischio di questa patologia ovviamente è l’esposizione al sole, l’esposizione al sole precoce può tenere conto dello sviluppo anche in soggetti molto giovani» sottolinea Lisa.
La diagnosi precoce è fondamentale, e il dermatologo svolge un ruolo cruciale nella valutazione dermatoscopica e clinica. Nel caso di tumori cutanei, come il melanoma, il cambiamento dei nei dovrebbe suscitare preoccupazione. Il discorso sulla predisposizione genetica è importante, ma la prevenzione, soprattutto attraverso una diagnosi precoce, è fondamentale.
Il supporto degli influencer
Talvolta anche social e vip hanno un ruolo cruciale nella prevenzione. Nonostante la spettacolarizzazione delle malattie, Lisa ha evidenziato l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica.
«In un certo senso è un vantaggio che ne parlino, perchè le persone iniziano a preoccuparsene – motiva il medico – magari prima non sapevano neanche che potesse esistere un’eventualità, mentre con, ad esempio, la testimonianza di Valentina Ferragni che ha ammesso di aver avuto una un’operazione per rimuovere un tumore della pelle, iniziano a controllarsi».
Quindi influencer, come Valentina Ferragni, che ha condiviso la sua esperienza con un tumore cutaneo, può essere vantaggiosa. Contribuisce, infatti, a rompere il tabù e a spingere le persone a preoccuparsi della propria salute.
Il medico ha poi affrontato il tema delle cicatrici risultanti dalle procedure di asportazione dei tumori cutanei. Ha spiegato dettagliatamente le diverse tecniche di ricostruzione cutanea. Compresi i lembi e gli innesti, sottolineando l’importanza della scelta dell’approccio chirurgico in relazione alla posizione e alle dimensioni della lesione.
La normalità dopo un tumore alla pelle
Il dottor Lisa ha enfatizzato: «L’attenzione post-operatoria è parte fondamentale del trattamento dopo un tumore alla pelle», sottolineando il ruolo dei massaggi nel favorire il processo di guarigione e riduzione delle cicatrici. Ha evidenziato che la gestione post-operatoria contribuisce a ottenere esiti cicatriziali migliori, riducendo la fase infiammatoria e promuovendo il rimodellamento del tessuto.
Nel corso dell’intervista, Lisa ha sottolineato che, oltre a trattare la malattia, la sua attenzione è rivolta sempre più al benessere complessivo del paziente. Ha evidenziato l’evoluzione nel campo della chirurgia plastica ricostruttiva, passando da un approccio puramente risolutivo a un approccio più centrato sul paziente, cercando di minimizzare l’impatto psicologico attraverso una migliore gestione delle cicatrici.
«Ogni paziente è unico e richiede un approccio personalizzato», ha concluso il chirurgo mettendo in evidenza che la chirurgia plastica ricostruttiva mira non solo a rimuovere la malattia, ma anche a consentire ai pazienti di tornare alla vita quotidiana nel modo più simile possibile a prima della diagnosi.