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Salute mentale: una priorità che non va trascurata
La salute mentale è una dimensione del benessere individuale e collettivo, che vacilla quando si attraversa un momento di crisi. Preservarla è una priorità, a servizio della salute generale delle persone e, dunque della Società.
Andrea Dughera, psicologo e psicoterapeuta, presiede Parole in Movimento ETS. L’associazione, fondata nel 2006 dal dottor Marco Gonella, è composta da un gruppo di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della salute che realizzano progetti di sostegno psicologico, ascolto psicologico e psicoterapia per le persone che affrontano momenti di crisi nel corso della propria vita. «Realizziamo progetti di sostegno gratuiti o a costi ridotti per la popolazione, in modo che ne possano avere accesso anche le persone economicamente più svantaggiate e non siano costrette a vivere la propria crisi in solitudine», dichiara Dughera.
Le cause di una crisi sono molteplici, da eventi dolorosi a malattie, lutti e traumi. Spesso però possono essere legate alle tappe evolutive della vita e sapere di non essere soli incide parecchio sul modo con il quale le persone affrontano un periodo di difficoltà. «La ricerca ci insegna che vivere una crisi da soli, senza supporti, rischia di compromettere la salute psichica, fisica e anche l’uscita da quel momento di crisi», sostiene Dughera. Intorno a nuclei familiari fragili è importante che si costituisca una rete di supporto, capace di sostenere anche chi sta accanto a persone in difficoltà.
Protezione Famiglie Fragili a supporto della salute mentale
Nel 2002, a opera della Fondazione Faro, nasce il progetto Protezione Famiglie Fragili. «Fin dall’inizio, si propone di attivare azioni di sostegno alle famiglie che hanno al proprio interno una persona affetta da patologia oncologica, ma che hanno anche altre condizioni di fragilità. – continua lo psicologo – In origine, la principale condizione di vulnerabilità, era la presenza di bambini o adolescenti e via via sono state considerate anche altre condizioni di fragilità. Dal 2022, è un progetto obbligatorio per tutte le aziende sanitarie del Piemonte e della Valle d’Aosta». Molte sono le condizioni di fragilità che possono rendere più gravoso affrontare un’esperienza già di per sé critica, come quella della malattia oncologica. Tra queste, la fragilità psicologica può aggravare la percezione del dolore, degli effetti collaterali delle terapie anticancro. Può persino avere ricadute negative sulla risposta del sistema immunitario
Il progetto in questione «prevede che all’interno di ogni azienda sanitaria si costituisca un’equipe composta da psicologo, oncologo, infermiere e assistente sociale. Questa equipe valuta collegialmente la presenza e la natura di eventuali fragilità psicosociali che possono affliggere il paziente e il suo nucleo familiare», spiega Dughera.
Le risorse necessarie per andare incontro ai bisogni delle famiglie provengono da un finanziamento erogato annualmente dalla rete oncologica.
«I percorsi psicoterapeutici nel privato possono essere molto cari e questo può ostacolare le persone indigenti. Il case manager ospedaliero, in accordo con l’ente, attiva un percorso di psicoterapia, pagato con il fondo del progetto Protezione Famiglie Fragili». – continua Dughera.
Tutela della salute mentale tra risultati e speranze
La tempestività dell’attivazione degli interventi psicosociali è fondamentale, soprattutto nelle patologie oncologiche terminali.
«Gli enti del terzo settore collaborano in stretta sinergia con le aziende sanitarie locali e quelle ospedaliere, nel nostro caso con l’Asl Città di Torino e la struttura semplice di psicologia aziendale di cui è referente la dottoressa Monica Agnesone e con tutte micro equipe in ospedale che incontrano pazienti e famiglie prendendo in carico la famiglia», dichiara Dughera.
L’attenzione è indirizzata soprattutto ai bambini per permettere loro di vivere la propria infanzia protetti «Parole in Movimento, oltre a occuparsi dei compiti di gestione del progetto, raccolta fondi, gestione delle attivazioni tramite un’equipe di psicoterapeuti esperti nell’età evolutiva segue le psicoterapie per i bambini», afferma lo psicologo.
Il progetto ha avuto successo anche durante gli anni di pandemia, quando la maggior parte delle attenzioni e delle risorse sono ricadute sul Covid-19, con il rischio che la gestione della salute mentale venisse messa in un angolo. Come spiega Dughera, «il numero di famiglie è aumentato anche negli anni del Covid. Su ASL Città di Torino, 41 famiglie nel 2019, 40 nel 2020, 56 nel 2021, 59 nel 2022. Quindi un aumento di famiglie ogni anno».
Un lavoro su quattro ospedali «Amedeo di Savoia, Maria Vittoria, Giovanni Bosco e Martini. Il nostro obiettivo è poter ampliare la platea delle persone che ne beneficiano e realizzare sempre più raccolte fondi da integrare ai contributi che riceviamo da parte della rete oncologica, ampliarlo tramite eventi di beneficenza, incontri e stimolazione alle donazioni», conclude Andrea Dughera.