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Grassetti: parliamo di rinofiller
«Il paziente tipo è un ragazzo o una ragazza che ha avuto sempre un complesso col naso e col rinofiller ottiene l’effetto ottico di un naso più piccolo e corretto»
Luca Grassetti, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva
Il naso è una delle parti più estetiche del viso, insieme a bocca, occhi e zigomi. Ed è anche una delle parti che spesso non soddisfa le persone: sia per colpa di difetti di asimmetria, che per gobbette, che per semplici dimensioni. Negli USA, le operazioni di chirurgia estetica per il naso come la rinoplastica sono addirittura 220.000 all’anno, a dimostrazione della rilevanza che ha della percezione di sé nelle persone.
Anche se è facile pensare a queste operazioni come interventi invasivi, esistono dei metodi semplici, veloci e con pochi rischi per migliorare l’estetica del naso, come il rinofiller. Luca Grassetti, chirurgo plastico ed estetico ad Ancona, spiega cos’è il rinofiller, quando farlo e quanto durano i risultati di questa operazione poco invasiva.
Cos’è il rinofiller e per chi è indicato
Il rinofiller è una pratica di medicina estetica che si esegue in regime ambulatoriale. Dura circa 15 minuti e consiste nell’iniezione di acido ialuronico sotto la pelle del naso. «Il rinofiller è una procedura ambulatoriale della durata tecnica di circa quindici minuti. Si applica una crema anestetica, a volte anche un po’ di ghiaccio, e poi si procede con delle piccole iniezioni» spiega Grassetti, chiamato amichevolmente dai suoi pazienti “il mago del rinofiller”. Dopo circa un anno l’acido ialuronico si riassorbe e l’intervento va ripetuto. La pelle del naso però, essendo elastica, “ricorda” la precedente iniezione rendendo l’intervento più semplice da eseguire. «Ogni volta possiamo fare un piccolo passetto in più nel raggiungere la forma che ci siamo prefissati».
L’acido ialuronico è un composto naturale che si trova normalmente nel corpo umano, e serve a rendere elastica e lucente la pelle. Nel caso del rinofiller si inietta questo liquido o in profondità o in superficie, a seconda dei risultati che si vogliono raggiungere, modellando così il naso. «Il tipo di correzione che si può effettuare con questa metodica è quella correzione che cerca di togliere la gobbettina e sollevare la punta» spiega Grassetti. «Mettendo l’acido ialuronico in punti strategici, come ad esempio poco sopra o poco sotto la gobbettina, la si può mascherare».
Continua il dottore: «Non effettuerei il rinofiller in nasi particolarmente grandi» sottolinea però Grassetti. «Se il naso è molto grande e molto esteso in avanti, aggiungendo acido ialuronico si rischia di amplificare proprio l’ampiezza percepita del naso».
Rinofiller o rinoplastica: cos’è meglio?
A differenza del rinofiller, la rinoplastica è un intervento che richiede maggior impegno e più tempo di recupero post-operatorio. Ciascuna di queste operazioni però ha i suoi pro e i suoi contro, ma possono anche lavorare sinergicamente. «Effettuo la rinoplastica quando c’è un disturbo respiratorio, una deviazione osteocartilaginea importante del setto nasale, quando il naso è molto grande o quando voglio sistemare esteticamente il naso in maniera permanente e definitiva» afferma il chirurgo. In questo caso la rinoplastica non solo è utile a correggere un difetto fisico e problematico, ma anche a risolvere in maniera permanente un problema estetico che ha dato fastidio al paziente per anni e anni.
«Il rinofiller è più indicato quando il paziente è poco propenso a effettuare una rinoplastica completa, oppure se non sa se un naso cambiato donerebbe al suo viso, visto che è un’operazione reversibile» racconta Grassetti. «E se il rinofiller lo soddisfa allora si può continuare con quello, visto che comunque è una procedura ambulatoriale senza downtime fondamentalmente con costi più limitati nel tempo».
Ma non solo: a volte il rinofiller può perfezionare il risultato della rinoplastica. «Nella rinoplastica si eseguono delle fratture osteo cartilaginee e si lavora su osso, cartilagine, mucosa e pelle, quattro tessuti che devono cicatrizzare in maniera sinergica. A volte possono esserci delle irregolarità» afferma. In questo caso, il rinofiller è meglio di una ulteriore chirurgia. «Con l’acido ialuronico, dopo la rinoplastica si possono fare delle minime correzioni che servono a magnificare il risultato estetico ottenuto con la rinoplastica».
Quali sono i rischi?
Il rinofiller, rispetto ad altri interventi come la rinoplastica, è una procedura generalmente sicura e veloce da eseguire, ma presenta anche alcuni rischi. «Essendo una procedura iniettiva, il rischio principale di fare queste piccole punture di medicina estetica è iniettare l’acido ialuronico in un vaso sanguigno» spiega. «Nel momento in cui ci si accorge di questa cosa, o quando il paziente lo riferisce, è sufficiente rivedere il paziente e iniettare la ialuronidasi».
Fortunatamente una mano ferma e un occhio esperto riducono al minimo il rischio di queste complicanze. «Io dico sempre: qual è la mano importante in una persona destrimane per fare il rinofiller? Non è la destra ma la sinistra, perché è la mano che sposta i vasi, gira la pelle, modella il prodotto» racconta Grassetti. L’importante quindi è sapere come gestire le situazioni difficili. «Non esiste una persona che fa rinofiller da una vita e non ha mai avuto una complicanza. Ma esistono le persone che se hanno delle complicanze le sanno affrontare e risolvere: quella fa tutta la differenza del mondo».
Il rinofiller, quindi, è un’operazione semplice ed efficace che può in poco tempo migliorare l’autostima del paziente. Essendo facilmente reversibile, poi, è molto più versatile di una rinoplastica, che è invece un’operazione chirurgica impegnativa e con un lungo decorso post-operatorio. Ma alla fine quello che conta è il risultato, ovvero una persona che non ha paura di essere fotografata, una persona che non ha imbarazzo nel guardarsi allo specchio per un naso che non apprezza.
Tre esempi di Rinofiller effettuati dal Dottor Grassetti