Personale sanitario
“Nutriamo la salute” celebrando il ruolo dell’infermiere
Il 12 maggio di ogni anno è un giorno speciale per gli infermieri di tutto il mondo, poiché si celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Quest’anno, l’evento assume una connotazione ancora più particolare, poiché coincide anche con il giorno della nascita di Florence Nightingale, considerata la fondatrice dell’infermieristica moderna. Fu lei a introdurre il metodo scientifico nella pratica infermieristica, aprendo così la strada a una nuova era di cure sanitarie.
Per celebrare questa giornata e ricordare il valore degli infermieri, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino ha organizzato un grande evento all’aperto, un vero e proprio spettacolo fieristico in via Roma, cuore della città. A presentare l’evento e l’evoluzione della professione è Ivan Bufalo, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino e presidente del coordinamento regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Piemonte.
Lo scopo di questo evento è sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sul ruolo fondamentale degli infermieri nella promozione della salute e nel supporto ai pazienti. Attraverso attività di educazione, prevenzione e formazione, l’obiettivo è rammentare alla cittadinanza e alle istituzioni il valore del personale sanitario.
Quali sono le prospettive future per la professione infermieristica?
Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente sviluppo delle specializzazioni infermieristiche, con la possibilità per gli infermieri di acquisire competenze sempre più specifiche in vari settori della sanità. Questa tendenza verso la specializzazione promette un futuro in cui gli infermieri saranno sempre più competenti e in grado di fornire cure di alta qualità in ambiti sempre più diversificati.
«Gli infermieri lottano per rafforzare l’alleanza tra professionista e paziente. Domenica racconteremo ai ragazzi, la bellezza e l’utilità di una professione che merita di essere intrapresa. Allo stesso tempo, sensibilizzeremo le istituzioni rispetto alla necessità di valorizzare la professione e i professionisti», spiega Bufalo.
L’interno è anche quello di raccontare le sfaccettature dell’extra infermiere. «Saranno coinvolti anche gli infermieri pediatrici e studenti del corso di laurea infermieristica pediatrica che spiegheranno alle famiglie le diverse attività assistenziali o dispensate informazioni e consigli rispetto ai corretti stili di vita, lotta alle ludopatie e nuove dipendenze».
L’infermiere tra storytelling e nuove tecnologie
All’interno del sistema sanitario, il ruolo dell’infermiere è in continua evoluzione. L’avvento della tecnologia e dell’intelligenza artificiale sta cambiando il volto della sanità, introducendo nuove sfide e opportunità anche per gli infermieri. Se da un lato la tecnologia può migliorare la qualità e l’efficienza delle cure sanitarie, dall’altro non potrà mai sostituire il ruolo essenziale della relazione umana nell’assistenza infermieristica. «Gli infermieri continueranno quindi a essere fondamentali per garantire un approccio umano e compassionevole alla cura dei pazienti – sottolinea Bufalo -. La professione sta spingendo verso una sempre maggiore specializzazione. Quello che immagino è uno sviluppo di carriera lungo l’asse orizzontale della clinica; quindi, infermieri con un livello formativo di base per le funzioni semplici, mentre quelli esperti e specializzati per funzioni più complesse», dichiara il Presidente.
Le differenze tra i vari infermieri riguardano anche il territorio sul quale operano. Ad esempio, l’infermiere di famiglie e comunità, una figura chiave per la prevenzione dei problemi di salute, agisce direttamente sulle strade, nelle case delle persone interessate, anziché prestare servizio in case della salute o ambulatori.
L’impiego della tecnologia all’avanguardia nel lavoro apporta un potenziale miglioramento ai servizi erogati ai cittadini. «L’assistenza infermieristica è soprattutto relazione. Fatta di tatto, parole, emozioni e sentimenti. Io credo che difficilmente la tecnologia potrà sostituire l’infermiere, proprio per lo specifico ruolo di vicinanza umana che esercita nei confronti dell’assistito – continua Bufalo -. Sicuramente, come professione, avremo la capacità di avvalerci delle opportunità offerte da questo tipo di innovazione. La vera domanda non è dove possiamo arrivare, ma dove vogliamo arrivare».
Le sfide della professione infermieristica
Negli ultimi anni, si è registrato un aumento della collaborazione del riconoscimento reciproco tra le diverse professioni sanitarie. Bufalo osserva una maggiore sinergia tra medici e infermieri, evidenziando l’importanza di un approccio integrato nell’assistenza sanitaria. Tuttavia, resta la preoccupazione per la mancanza di una visione strategica a lungo termine nel sistema sanitario, soprattutto riguardo alla carenza di personale infermieristico.
«Ci sembra manchi una strategia rispetto ai problemi che attanagliano la sanità e alle possibili azioni risolutive. Un esempio su tutti è la carenza di personale infermieristico. In Italia mancano 30.000 infermieri di cui 3500 in Piemonte – afferma il Presidente -. Le università italiane nei prossimi 10 anni non solo non saranno in grado di sopperire alla carenza, ma addirittura non saranno in grado di far fronte al numero di infermieri che lasceranno la professione per andare in pensione».
Secondo Bufalo i modelli organizzativi necessitano di essere rivisti affinché gli infermieri abbiano il proprio ambito di attività specifico, ossia l’autonomia della persona. «Bisogna liberare gli infermieri. Ogni 4 infermieri presenti, 1 sta facendo altre attività che non gli competono – aggiunge Bufalo -. Inoltre, il fenomeno degli infermieri in deroga alla legge è un ulteriore problema per i rischi che comporta. Parliamo di infermieri che possono esercitare in Italia senza aver dimostrato di conoscere la lingua e quindi di essere in grado di trasmettere le informazioni».
Prossimi obiettivi
La carenza di personale infermieristico rappresenta una sfida critica. Mentre la tecnologia può offrire soluzioni innovative, è essenziale un intervento efficace per rendere la professione infermieristica più attrattiva, incluso un miglioramento dei salari e un’azione concertata per affrontare la carenza di personale. «È necessario lavorare sui percorsi di carriera, sulla meritocrazia, sul riconoscimento delle competenze, anche sull’aspetto sociale e sul riconoscimento sociale dell’infermiere. Quest’ultimo non può essere più considerato e utilizzato come un tuttologo della sanità, ma deve avere una sua connotazione professionale ben specifica. Noi infermieri sappiamo benissimo qual è la nostra, ci chiediamo se la società lo sappia e se la politica abbia agito in merito», conclude il Presidente.