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Mommy makeover: la trasformazione del corpo
«Il mommy makeover consente di avere una visione armonica del corpo della paziente». Agostino Bruno, chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico, descrive così l’intervento che consente di ridurre gli inestetismi derivanti dalle gravidanze e dall’allattamento.
L’inizio del cambiamento: l’operazione di mommy makeover
«Il mommy makeover è un intervento volto a migliorare sia esteticamente che a livello funzionale i distretti corporei che hanno risentito negativamente della gravidanza» spiega il chirurgo. Questo intervento, che può durare fino a sei o sette ore, agisce su tre macro aree: il dorso, la mastoplastica e la chirurgia dell’addome.
Nel primo caso si interviene sui fianchi, l’esterno coscia e si rimodellano i glutei. Nella seconda area si può effettuare una mastoplastica additiva o una mastopessi anche con protesi. «È possibile effettuarla nei casi in cui il seno della paziente scenda a causa dell’allattamento» spiega Bruno. Infine la chirurgia dell’addome riguarda l’intervento di addominoplastica che può essere completa o mini. «In questo caso si si effettua sia un miglioramento della componente estetica che funzionale – spiega il chirurgo – perché si correggono problematiche come la diastasi, il floppy wall (generale lassista della parete) ed ernie ombelicali».
Le nuove tecnologie a disposizione rendono il mommy makeover un intervento meno sanguinolento e con una ripresa più veloce. «L’operazione è vantaggiosa perché richiede un’unica anestesia e un’unica riabilitazione nonostante si effettuino più operazioni» precisa il chirurgo. In questo modo la paziente deve affrontare una sola convalescenza e questo rappresenta un grande vantaggio.
Dopo la trasformazione
«La candidata ideale è una paziente tra i 30 e i 40 anni che non desideri più avere gravidanze» precisa il chirurgo. Tuttavia l’intervento non si rivolge solo a chi ha partorito, ma anche alle pazienti ex bariatriche e tutte le donne che vogliono migliorare il loro aspetto fisico.
Non ci sono paletti rigidi sulle condizioni necessarie per effettuare l’operazione. «Ciò che conta di più è lo stato di salute della paziente» precisa Bruno. Inoltre, sia prima che dopo l’intervento la paziente viene affiancata da un fisioterapista per permettere una riabilitazione veloce: «volta a minimizzare l’edema post-operatorio».
È anche importante insegnare alla paziente come muoversi, respirare e tossire in modo da non compromettere il risultato dell’operazione. «Dopo l’intervento, soprattutto per la correzione della diastasi e del floppy wall, si verifica un cambiamento del pattern di respirazione» spiega il chirurgo.
Oltre alla riabilitazione è importante indossare indumenti compressivi dopo l’intervento. «È assolutamente fondamentale l’impiego di guaine nel post-operatorio» precisa il chirurgo. La compressione, infatti, è utile per circoscrivere e minimizzare l’edema post-operatorio.
«Gli indumenti post-operatori giocano un ruolo fondamentale per poter tornare velocemente alla vita di tutti i giorni» conclude Bruno.