Medici Chirurghi
Chirurgia laparoscopica, dalle tecniche tradizionali alla robotica
«Come un sarto bisogna restringere questo vestito e ricreare una parete addominale adeguata»
Francesco Coratti, chirurgo all’ospedale Careggi di Firenze
La chirurgia è in costante evoluzione, le sue tecniche diventano sempre più innovative per garantire risultati soddisfacenti con un piccolo sforzo da parte dei medici, riducendo la probabilità di conseguenze spiacevoli ed eventuali disagi nel post operatorio.
Francesco Coratti, chirurgo all’ospedale Careggi di Firenze, con un background di chirurgia oncologica, tratta ormai da anni malattie tumorali dell’apparato digerente e in contemporanea anche di chirurgia di parete, utilizzando tecniche innovative di chirurgia mini invasiva dalla laparoscopica alla robotica, alla chirurgia comunque tradizionale.
Ricostruzione laparoscopica: di cosa si tratta e per chi è indicata
La laparoscopia è una tecnica innovativa e poco invasiva finalizzata alla ricostruzione di una fascia muscolare stremata. È il caso, per esempio, di donne che dopo il parto si sono trovate fasce muscolari sfibrate dovute alla sopportazione di un notevole carico; quindi, si tratta di «ricreare una parete addominale adeguata, che poi possa ripristinare il controllo dei muscoli addominali, a tutta la fascia del cingolo dell’addome – spiega Coratti – e ovviamente spesso e volentieri coesistono ernie che necessitano di essere riparate e quindi utilizzare protesi per rinforzare il tutto». Fondamentale, sottolinea Coratti, è anche ridare un tono per evitare il successivo verificarsi di problemi.
L’intervento, della durata di circa un’ora, prevede un’anestesia generale, comporta un’incisione di pochi millimetri, pertanto si definisce mini invasivo e, dopo una sola giornata di degenza, è possibile tornare a casa con risultati ottimi nell’immediato post operatorio. «Si effettuano dei piccoli tagli dai tre a cinque millimetri, al massimo dieci millimetri, però l’impatto sia estetico che funzionale è mini invasivo» spiega Coratti.
Ambiti di intervento, tecniche innovative e risultati
La diastasi comporta numerosi problemi alle donne: dal meteorismo, ai disturbi legati alla digestione, all’incontinenza urinaria, ma anche problemi di tipo estetico o di tipo intestinale. Grazie alla ricostruzione della parete addominale anteriore, «la patologia funzionale, compresa la lombalgia, legata ai muscoli posteriori, migliora notevolmente» afferma Coratti. «Ultimamente ho rivisto la mia casistica personale e le pazienti sono molto soddisfatte.»
La laparoscopia è un tipo di chirurgia mini invasiva e innovativa; è possibile approcciarsi utilizzando robot e mezzi dell’ultimo decennio come suturatrici meccaniche e protesi all’avanguardia. A differenza delle tecniche passate, che potevano comportare problemi estetici, funzionali, ma anche complicanze nel post operatorio, questo tipo di chirurgia è, secondo Coratti, «il top che ci può essere in questo momento storico.»
Questo tipo di intervento è molto utile e spesso utilizzato, con risultati notevoli soprattutto per quanto riguarda le ernie ombelicali; in generale è un’operazione che può aiutare tante donne che soffrono di complicanze legate all’indebolimento della parete muscolare anteriore, risolvendo un disagio con un minimo sforzo.
L’aspetto su cui Coratti si sofferma è l’importanza di rivolgersi a specialisti e non affidarsi a persone che cercano di affrontare questo disturbo per la prima volta.
«Nella patologia oncologica è fondamentale che chi opera sappia quello che fa senza improvvisare, è una raccomandazione fondamentale per non andare incontro a complicanze poi nel post operatorio» conclude Coratti.