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Confronto internazionale e nuove tecnologie nella chirurgia ricostruttiva mammaria

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Negli ultimi decenni, la chirurgia ricostruttiva mammaria ha subito un’evoluzione significativa, sia in termini di tecniche che di materiali utilizzati. Il progresso non si ferma soltanto all’adozione di nuove tecnologie, ma si arricchisce attraverso lo scambio di conoscenza tra paesi diversi, come dimostra l’esperienza di numerosi chirurghi che hanno avuto l’opportunità di formarsi e lavorare all’estero. Un esempio concreto è il dottor Alessandro Quattrini Li, dirigente medico Chirurgo Plastico presso il reparto di Senologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, che ha lavorato in vari paesi, tra cui Svezia, Cina, Brasile e Stati Uniti, per arricchire il proprio approccio chirurgico e migliorare i risultati per i pazienti.

L’influenza delle esperienze internazionali

Dottor Alessandro Quattrini Li, dirigente medico Chirurgo Plastico presso il reparto di Senologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana

Durante il suo percorso, il dottor Quattrini Li ha visitato numerosi centri chirurgici di fama mondiale, tra cui quello di Stoccolma, una delle più grandi cliniche private d’Europa. «In Svezia – racconta il chirurgo -, ho avuto modo di osservare tecniche di sutura particolarmente rapide e preciso, che mi hanno permesso di ridurre i tempi operatori senza compromettere la qualità del risultato».

Questo tipo di esperienza evidenzia come le differenze tra paesi possano essere fonte di ispirazione, portando a un arricchimento delle proprie competenze chirurgiche.

Un altro aspetto cruciale riguarda l’attenzione hai dettagli. Mentre in Italia si tende a seguire il paziente in modo estremamente approfondito, quasi maniacale, in altri paesi, come la Svezia, il rapporto medico-paziente è più diretto e focalizzato sull’efficienza. Tuttavia, il dottor Quattrini Li sottolinea che un equilibrio tra questi due approcci potrebbe essere l’ideale. «L’ Italia, ad esempio, offre una cura estetica e personalizzata che è difficile trovare altrove, ma possiamo apprendere molto dalle pratiche di velocità e standardizzazione di altri paesi».

L’innovazione tecnologica nella chirurgia ricostruttiva mammaria

«Quando ho cominciato io, nel 2010, la ricostruzione mammaria si poteva fare in un solo modo: si ricostruttiva la mammella al termine della mastectomia con l’espansore che veniva messo al di sotto del muscolo grande pettorale – ripercorre il medico -. Oggi è ancora così, ovviamente, ma si sono affrontate molte altre tecniche. Abbiamo una gamma di scelta molto più ampia e questo ci permette di offrire alla paziente una ricostruzione altamente personalizzata in base al tipo di tumore, alle caratteristiche fisiche e anche alle aspettative della paziente».

Le tecnologie emergenti stanno trasformando radicalmente il campo della chirurgia plastica e ricostruttiva. Tra le più promettenti ci sono le stampa 3D, l’intelligenza artificiale (AI) e la realtà aumentata. Queste stanno aprendo nuove possibilità sia per la progettazione delle protesi che per la pianificazione chirurgica.

La stampa 3D, ad esempio, permette oggi di creare protesi personalizzate, modellate sulla base delle caratteristiche anatomiche uniche di ogni paziente. «Questo è un vero cambiamento di paradigma – spiega il dottor Quattrini Li -. Possiamo creare protesi che si adattano perfettamente, riducendo il rischio di complicanze e migliorando l’aspetto estetico finale».

Allo stesso tempo, l’Al sta iniziando a svolgere un ruolo cruciale nella previsione delle patologie e nella pianificazione degli interventi. Grazie all’elaborazione di enormi quantità di dati, l’intelligenza artificiale più aiutare i chirurghi a prevedere possibili complicanze e a pianificare l’operazione nel modo più sicuro ed efficiente possibile. «L’intelligenza artificiale è destinata a diventare uno strumento indispensabile – afferma il chirurgo -. Non solo ci aiuterà a migliorare i risultati clinici, ma ci permetterà anche di personalizzare ulteriormente i trattamenti in base alle specifiche esigenze di ciascun paziente».

Realtà aumentata nella formazione chirurgica

Un’altra innovazione che sta guadagnano terreno è la realtà aumentata, che permette ai chirurghi di simulare interventi complessi prima di entrare in sala operatoria. Questo tipo di tecnologia offre ai medici l’opportunità di visualizzare in tempo reale le strutture anatomiche del paziente e pianificare in modo dettagliato ogni passo dell’operazione. «La realtà aumentata ha il potenziale di rivoluzionare la formazione chirurgica – sottolinea il chirurgo-. Non solo possiamo preparare meglio i giovani medici, ma possiamo anche ridurre il margine di errore durante gli interventi».

chirurgia ricostruttiva mammaria

Guardando al futuro, le tecnologie emergenti e l’integrazione delle esperienze internazionali permetteranno alla chirurgia ricostruttiva di fare passi da gigante. Non si tratterà più soltanto di migliorare l’aspetto estetico, ma di personalizzare ogni intervento in base alle specifiche necessità di ciascun paziente, garantendo al tempo stesso la massima sicurezza e riducendo i tempi di recupero.

«La chirurgia plastica e ricostruttiva è un campo in continua evoluzione – conclude il dottor Quattrini Li-. L’importanza del confronto internazionale, unita all’adozione delle nuove tecnologie come l’Al, la stampa 3D e la realtà aumentata, aprirà nuove frontiere nella cura dei pazienti. Le tecnologie ti aiutano a prevedere eventuali complicanze. Con la stampa 3D la speranza è avere protesi più naturali, che magari fungono da impalcatura a un tessuto che possa rigenerare, andando a ricostruire con tessuti propri».

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