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Chirurgia post-bariatrica: trasformazione fisica e psicologica

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Addominoplastica, mastopessi, lifting braccia e cosce sono i principali interventi di chirurgia plastica post-bariatrica.  Quest’ultima si prefigge di correggere i postumi di un dimagrimento significativo in pazienti affetti da obesità patologica. Una perdita di peso importante porta spesso a eccessi di pelle e tessuto adiposo in varie parti del corpo. Per risolvere queste problematiche, la chirurgia post-bariatrica si concentra non solo sull’aspetto estetico, ma anche su aspetti funzionali per migliorare la qualità della vita dei pazienti. 

«Il paziente che recupera un peso normale rivive una vita altrettanto normale non avendo più l’handicap dell’obesità patologica. C’è un recupero non solo dell’aspetto estetico, ma anche di quello affettivo. È un intervento che non si limita alla rimozione della pelle in eccesso, ma va incontro anche a una finalità di natura funzionale», spiega Paolo Persichetti, direttore dell’Unità operativa complessa e della scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Estetica dell’Università Campus Biomedico di Roma.

Le zone interessate nella chirurgia post-bariatrica

Le zone del corpo più comunemente trattate includono addome, torace, mammelle, cosce, braccia e viso. A causa degli eccessi dermo adiposi, le attività quotidiane come la deambulazione o anche il rapporto interumano possono essere pregiudicate. Non solo, l’eccesso di tessuto nell’area addominale può anche causare infezioni croniche. Ad esempio l’intertrigine e micosi, risultanti da contatto prolungato pelle con pelle.

Paolo Persichetti, direttore dell’Unità operativa complessa e della scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Estetica dell’Università Campus Biomedico di Roma

«Aree problematiche come cosce e addome sono trattabili chirurgicamente. Nel caso dell’addome, ad esempio, si riesce ad ottenere una sospensione della parte pubica che porta quella genitale a essere nelle condizioni più fisiologiche rispetto a quello che era nella fase pre-operatoria», afferma Persichetti.

Torace, braccia e viso subiscono anch’esse delle conseguenze legate a un’ anelasticità della cute e dei legamenti che mantengono la forma di alcuni elementi, come le mammelle. «Si ha una perdita totale dell’anatomia di queste zone e molto spesso anche del volume nel sesso femminile. In quello maschile, invece, si ha un atteggiamento più di tipo ginoide che non androide – continua Persichetti -. Queste tipologie di intervento non solo evitano eventuali infezioni o distrofie della pelle, ma rimettono il torace nelle condizioni ideali per essere valutato dallo stesso soggetto come proprio e quindi accettato».

Recuperare la forma fisica e rafforzare l’autostima

L’aspetto psicologico nella chirurgia post-bariatrica gioca un ruolo chiave. Recuperare una forma fisica in linea con il nuovo stile di vita rafforza l’autostima. Permette ai pazienti di trovare la motivazione necessaria per mantenere il peso raggiunto nel post operatorio. Quest’ultimo, infatti, è un percorso altrettanto complesso «Chi si sottopone a un intervento di tipo bariatrico – spiega il professore – non recupera un peso eccessivo, ma questo non dipende solo dagli effetti dell’intervento. Serve anche che il paziente curi la propria alimentazione per non buttare quello che è stato fatto».

Esiste un legame tra chirurgia plastica e mantenimento del peso. Le persone che decidono di sottoporsi a questi interventi sono spesso più motivate a mantenere uno stile di vita sano. Nell’ottica di preservare i risultati estetici sia per evitare di tornare alle condizioni pre-intervento. In rari casi, alcuni pazienti potrebbero recuperare parte del peso perso. La chirurgia plastica, però, aiuta a fornire la spinta necessaria per restare fedeli a una nuova routine alimentare e fisica più sana.

«La valenza e la motivazione del paziente incidono sull’accettazione e sul recupero della propria immagine corporea. È, infatti, lui o lei a scegliere di sottoporsi a un intervento chirurgico. La chirurgia plastica nel trattamento del paziente bariatrico è un aspetto determinante. Riesce a ridare alla persona la motivazione giusta per mantenere il peso che ha raggiunto», conclude Persichetti.

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