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Chirurgia plastica: come ritrovare l’equilibrio psicofisico
«La chirurgia plastica non è magia». Mauro Barone, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica a Messina, racconta il percorso del paziente: dall’anamnesi all’intervento, che permette di ritrovare un equilibrio psicofisico e di tornare alla normalità di tutti i giorni. Questo processo, tuttavia, richiede tempo perché è fatto di fasi e di step intermedi, e per vedere il risultato bisogna attendere almeno un anno.
L’età nella chirurgia plastica
«Il chirurgo plastico non è uno scultore che scolpisce il marmo» spiega Barone. Infatti, la chirurgia plastica viene definita anche psicochirurgia perché il chirurgo deve capire se il difetto del paziente può essere risolto con un intervento o se si deve intraprendere un altro percorso. Ciò è possibile grazie all’approccio psicologico ricevuto durante gli anni della specializzazione e all’empatia che si instaura con il paziente.
Non si possono cancellare i segni del tempo dal corpo, la chirurgia plastica o la medicina estetica possono aiutare ad apparire più riposati o più freschi ma non possono fare miracoli. «Ad esempio l’age positivity permette di apparire ringiovaniti, sempre compatibilmente con l’età» precisa il chirurgo.
Ogni fascia d’età ha la propria fase della vita, non ci sono limiti rigidi per effettuare un intervento di chirurgia estetica, se non le condizioni di salute del paziente. «Se l’intervento ha una funzione puramente estetica prima si fa e prima il paziente riesce a godersi il risultato» spiega Barone.
Anche la consapevolezza e la responsabilità del proprio corpo giocano un ruolo fondamentale. «Si inizia ad operare tra i 18 e i 21 anni – spiega il chirurgo – perché bisogna aspettare che termini lo sviluppo del corpo. Inoltre, la maggiore età permette di non dover delegare terze parti per dare il consenso».
Il post-operatorio
«Il risultato dopo un intervento, ad esempio di mastoplastica, è visibile dopo un anno» precisa il chirurgo. La letteratura scientifica e le statistiche confermano questa tempistica, che permette al processo di cicatrizzazione di completarsi.
«L’organismo deve rispondere all’intervento e riadattarsi a una nuova dimensione» precisa Barone e per questo motivo gli indumenti post-operatori sono fondamentali. «Il giorno dopo l’intervento di mastoplastica faccio indossare un reggiseno sportivo con allacciatura davanti e una fascia» continua Barone.
«È necessario indossare gli indumenti come il reggiseno e la fascia per un mese dopo l’intervento – spiega il chirurgo – perché è il periodo necessario affinché si formi la capsula». Essa è la reazione dell’organismo nei confronti di un dispositivo protesico e rappresenta il modo in cui il corpo reagisce all’inserimento di una protesi.
«Questi prodotti sono importanti perché mantengono tutte le parti ferme e contribuiscono alla formazione della capsula protesica, – conclude il chirurgo – in modo da produrre un risultato prevedibile e sicuro».