Associazioni
Small, Mai Più Obesi, insieme contro l’obesità
«L’obesità è una malattia, una malattia mortale… Abbiamo una dipendenza da cibo che ci ha portato a trascurare il nostro corpo e la nostra vita, e quindi dobbiamo riprendere in mano la nostra vita»
Maria Carla Ossola, presidente dell’associazione Small – Mai Più Obesi
L’obesità è una malattia grave, ma a differenza di altre malattie fisiche non è sempre facile riconoscerla. Molte persone non si rendono conto di avere una patologia, perché spesso, sbagliando, associano l’obesità alla pigrizia o alla golosità. Maria Carla Ossola, presidente dell’associazione Small Mai Più Obesi, vuole invertire questa tendenza e far capire sia alle persone normopeso sia a chi ne soffre che l’obesità è una malattia, e per curarla non basta una dieta, ma un cambiamento radicale unito a degli interventi chirurgici e psicologici.
Le difficoltà di chi soffre di obesità
“Basta mettersi a dieta!” oppure “Devi solo fare attività fisica e non ingozzarti”. Ogni giorno una di queste frasi dolorose e altre ancora vengono rivolte a chi soffre di obesità. E, pian piano, gli obesi si convincono che forse è colpa loro se sono in quella condizione. Ma non è così: l’obesità è una malattia. «I luoghi comuni sono ciò che ferma il mondo. L’obeso si trova a doversi giustificare spesso con persone normopeso che non possono capire le sue difficoltà» dice Maria Carla Ossola, presidente dell’associazione Small Mai Più Obesi. Ossola parla anche per esperienza personale: «Io ero una persona obesa, anzi mi piace dire che sono una persona obesa, normopeso da 23 anni, esattamente dal momento in cui ho iniziato il mio percorso di cambiamento perché bisogna cambiare» insiste la Presidente.
La più grande difficoltà per chi soffre di obesità è proprio il cambiamento: non solo di abitudini, ma anche di mentalità. «Bisogna pensare da magri, non da grassi, c’è una bella differenza» afferma Ossola. Infatti l’obesità è una malattia che comprende corpo e mente insieme, ma è difficile farlo capire a chi è sovrappeso fin da bambino o che ha vissuto in una famiglia di grandi obesi. «Le persone che sono state normopeso fino a un’età adulta fanno molta meno fatica a sconfiggere l’obesità, perché basta che riguardino le loro vecchie foto per riconoscere il loro corpo. Fanno molta più fatica quelle persone che erano già obese da bambini piccoli, perché erano già figli di grandi obesi» continua.
La famiglia e l’infanzia contribuiscono molto allo sviluppo dell’obesità. Ma non per questo ci si deve arrendere. Ossola infatti si concentra anche sulla cura delle famiglie. «Quando qualcuno viene da me gli dico sempre che se prende in mano la sua vita, la modifica e fa sostanziali cambiamenti anche al modo di approcciarsi al cibo, sta dando il buon esempio. I figli hanno bisogno di esempi, non di prediche o lezioni. Inutile portare un figlio dal nutrizionista se poi tu stesso sei in pesante sovrappeso». Ed è questo il cambiamento di cui c’è bisogno per cominciare un percorso che porti i frutti sperati.
Il percorso di Small – Mai Più Obesi tra chirurgia, psicologia e supporto di gruppo
Dall’esperienza di Maria Carla Ossola, che è riuscita a guarire dall’obesità, è nata l’associazione Small Mai Più Obesi per aiutare più persone possibili nel percorso verso il normopeso. «Il principio fondamentale è che l’obesità venga considerata come una malattia. Soprattutto da parte del paziente obeso» dice la Presidente dell’associazione. Solo così chi è obeso capisce la gravità della situazione e può cominciare un percorso multidisciplinare che dura per tutta la vita. A cominciare dalla chirurgia bariatrica e dalle sedute psicologiche. «Noi accompagniamo i pazienti in un percorso psicologico importante, mettendoli in guardia che l’obesità è da combattere perché è una malattia, che non bisogna avere paura dell’intervento.»
Ma gli interventi dell’associazione non si fermano qui. Un intervento di chirurgia bariatrica non può curare l’obesità se non associato a un cambiamento dello stile di vita e a una rieducazione delle papille gustative. Gruppi di cucina salutare, webinar sull’alimentazione, attività fisica di gruppo, percorsi psicologici condivisi e persino ricerca sui cibi più salutari: Small accompagna gli obesi e gli ex-obesi in un percorso duraturo fatto anche di fratellanza e di comprensione reciproca. «Impariamo a mangiare meglio, facendo molta attenzione al gusto dei cibi e a quello che ingeriamo, evitando di buttare roba solo per riempire dei vuoti interiori o psicologici».
E se nonostante tutto qualcuno avesse una ricaduta? «Può succedere che la vita ci porti ad avere problematiche così difficili e gravi da farci perdere. Però con noi si ritorna in pista se si vuole. È la nostra mission. Si può uscire dal cerchio ma anche rientrare. Non esiste la parola fallimento» afferma Ossola, evidenziando che nessuno viene abbandonato in questo percorso, soprattutto con Small. Il cambiamento è sempre difficile, e raramente è rapido e indolore: ci vogliono impegno e costanza. Ma il traguardo è una vita libera e sana. «Noi dobbiamo vivere la nostra vita con le nostre difficoltà sapendo che non è facile. Non esiste la bacchetta magica. Ma con noi è possibile guarire».