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Casa Breast: supporto e speranza per le donne affette da tumore al seno
C’è una casa dove le pareti raccontano di forza e resilienza, e dove ogni gesto, sorriso e parola offrono un rifugio a chi sta affrontando una delle battaglie più difficili della vita. In questa “Casa” simbolica e reale, Monica Schina – volontaria e membro del consiglio direttivo di Casa Breast – dedica il suo impegno per dare speranza e sostegno alle donne colpite dal tumore al seno.
L’associazione, fondata come supporto complementare alla Breast Unit dell’Ospedale Cottolengo di Torino, rivolge la sua missione a tutte le donne che affrontano un percorso di cura del tumore alla mammella, con l’obiettivo di umanizzare il percorso di cura, offrendo alle pazienti molto più di un trattamento medico: un sistema di supporto che abbraccia sensibilizzazione, volontariato di vicinanza e percorsi di riabilitazione psicofisica.
La missione di Casa Breast
«Casa Breast è nata per sostenere le donne nel percorso oncologico con attività mirate alla sensibilizzazione, alla prevenzione e al sostegno durante tutte le fasi della malattia» afferma Schina . L’obiettivo principale è quello di accompagnare le pazienti e di offrire loro vicinanza anche tramite il volontariato di prossimità.
Un accompagnamento umano che va oltre la sola assistenza medica. «Il nostro approccio – spiega – si basa sul concetto di riportare queste donne a una vita normale, o almeno a una vita che sia il più possibile vicina alla normalità. Questo implica un confronto e un’integrazione con chi, fortunatamente, non ha vissuto la malattia.»
La missione dell’associazione ruota attorno a tre pilastri: la sensibilizzazione alla prevenzione, il sostegno durante il percorso di cura e il reintegro delle pazienti nella quotidianità. Grazie all’impegno dei volontari e alla collaborazione con l’ospedale Cottolengo, Casa Breast accompagna le donne in tutte le fasi della malattia. Le iniziative non si limitano alla cura fisica ma mirano anche al benessere psicologico e sociale delle pazienti. Si facilita così il ritorno a una “normalità” che spesso viene scossa dalla diagnosi e dal trattamento del tumore.
«Un punto di forza fondamentale è avere al nostro interno e soprattutto nel consiglio direttivo non solo pazienti, ma medici – sottolinea Schina -. Questo dà un’idea di come vi sia una missione che i nostri medici compiono non solo per la cura, la malattia, ma per la persona. Si mettono al pari del paziente, al pari del volontario».
Le iniziative di supporto alle donne
Tra le principali iniziative di Casa Breast, spiccano attività di supporto psico-fisico e di socializzazione: «Organizziamo momenti di convivialità, eventi in cui le donne affette da tumore alla mammella possono condividere esperienze e trovare conforto nella compagnia reciproca, ma anche con amici, familiari e chi non ha vissuto questa malattia» racconta. In questi progetti di volontariato sono presenti anche medici. Schina sottolinea l’importanza di rendere accessibili servizi complementari alla cura, come i percorsi nutrizionali con dietologi specializzati in nutrizione oncologica e le sedute di agopuntura per alleviare gli effetti collaterali delle terapie.
Uno dei progetti più innovativi è “Il Chirurgo a domicilio”, un servizio unico che prevede l’assistenza domiciliare da parte di un chirurgo e un’infermiera per le pazienti fragili, sia dal punto di vista economico che di salute. Questa iniziativa è stata ideata per garantire cure post-operatorie di qualità anche a chi, per varie ragioni, non può recarsi frequentemente in ospedale.
«È un servizio unico nel panorama delle associazioni di volontariato – afferma Schina – che permette a chi ha maggiori difficoltà economiche o di salute di ricevere assistenza post-operatoria direttamente a casa.» L’associazione promuove anche il benessere attraverso la danza, in collaborazione con il Balletto del Teatro di Torino, con sessioni pensate per aiutare le pazienti a riscoprire il proprio corpo e la gioia del movimento: «Il 6 novembre – racconta Schina – le donne hanno partecipato ad un’attività motoria dolce, volta a favorire la rigenerazione del corpo e a ritrovare una dimensione di esistenza più leggera e sana.»
Casa Breast offre inoltre un programma di agopuntura dedicato alle pazienti che sviluppano neuropatie come effetto delle terapie, mentre il progetto “Evolve” prevede consulenze nutrizionali e percorsi di movimento dolce per aiutare le donne a rigenerarsi fisicamente e mentalmente.
Bellezza e autostima come parte della cura
«L’essere belle è fondamentale per sentirsi meglio– spiega – e per questo offriamo momenti in collaborazione con estetisti professionisti, per aiutare le donne a ritrovare fiducia in sé stesse anche quando gli effetti delle terapie si fanno più visibili.»
Casa Breast riconosce l’importanza di preservare la propria immagine durante le cure. Una sfida spesso sottovalutata ma fondamentale per mantenere l’autostima. Grazie alla collaborazione con marchi di cosmetica, l’associazione organizza incontri durante i quali le pazienti possono provare prodotti adatti alla pelle sensibilizzata dai trattamenti e ricevere consigli di trucco da professionisti. Questi momenti aiutano le donne a sentirsi belle anche nei periodi più difficili, riscoprendo il valore della cura di sé.
L’esperienza personale come risorsa
Cosa ha spinto Monica Schina a unirsi a Casa Breast? «Ho scoperto l’associazione al termine del mio percorso oncologico – racconta – quando, dopo un anno di contatti costanti con il team medico, mi sono ritrovata a sentirmi persa. Ho pensato che fosse il momento giusto per trasformare un’esperienza negativa in qualcosa di positivo, per restituire agli altri una parte di ciò che, paradossalmente, mi aveva arricchito.»
La sua esperienza personale è diventata quindi il motore per continuare a donare e ricevere sostegno all’interno dell’associazione: «Casa Breast è diventata la mia famiglia – aggiunge Schina – e mi ha permesso non solo di aiutare, ma anche di trovare una nuova stabilità per me stessa.»
Il suo viaggio l’ha resa consapevole dell’importanza di offrire supporto umano e vicinanza a chi si trova ad affrontare la malattia, poiché spesso una parola di conforto o un semplice gesto possono fare la differenza. Il coinvolgimento di Monica nel consiglio direttivo riflette la volontà di rendere Casa Breast una realtà in grado di rispondere ai bisogni concreti delle pazienti, grazie anche alla sensibilità di chi ha vissuto in prima persona questa esperienza.
«La sinergia con il Cottolengo – spiega Schina – ci consente di essere vicini alle pazienti fin dalla diagnosi, offrendo loro e ai familiari supporto psicologico e informativo.» La collaborazione è particolarmente preziosa per fornire alle pazienti informazioni semplificate su trattamenti e procedure, e per aiutarle a trovare un equilibrio tra assistenza ospedaliera e post-ospedaliera.
Infine, il messaggio di Casa Breast si allarga al tema della prevenzione, che secondo Schina è cruciale per garantire un futuro in cui il tumore alla mammella possa essere diagnosticato precocemente e trattato con maggior successo. «Vogliamo vedere sempre più donne sottoporsi a mammografie e controlli preventivi, perché solo attraverso la prevenzione possiamo rendere questo tumore sempre più curabile.»